Diritto d’autore, ferve il dibattito sulla proposta AgCom

Diritto d’autore, ferve il dibattito sulla proposta AgCom

AGCOM

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha organizzato una tavola rotonda al Senato della Repubblica, per cercare un compromesso, ma anche un dibattito franco fra tutti gli stakeholder. Tuttavia le posizioni rimangono distanti sulla controversa proposta AgCom che vara un giro di vite sui siti pirata, ma niente cyber-repressione sugli utenti. Ecco una panoramica sulle posizioni dei player del settore. Intervenendo alla tavola rotonda presso il Senato della Repubblica, il presidente Matteo Mille di BSA ribadisce l’appoggio di Business Software Alliance alle proposte di AGCOM di adottare anche in Italia sistemi di tutela quali il ‘Notice and Take Down’.

BSA approva quanto proposto da AGCOM in termini di campagne informative verso il pubblico sul corretto utilizzo di internet e dei contenuti che vi vengono veicolati. In particolare verso i giovani, a partire dalle strutture educative, ma sensibilizzando anche il mondo delle aziende, dei professionisti e della Pubblica Amministrazione, oltre che quello dei consumatori privati. “E’ nostra convinzione che la maggior parte degli utenti sia ignara dei rischi che si corrono scaricando o installando software contraffatti sui propri PC, e sia altresì ignara dei perversi effetti economici che la pirateria produce sull’intero sistema economico italiano; è per questo motivo che BSA sostiene con convinzione la proposta educativa dell’Autorità”, ha affermato Matteo Mille. In particolare, BSA ribadisce l’importanza di far percepire al pubblico degli utenti finali i rischi che i prodotti pirata possono comportare in termini di sicurezza del consumatore (per esempio perdita di dati e furti di informazioni, instabilità dei sistemi, presenza di spyware e malware), nonché il globale impatto economico negativo della pirateria. Secondo IDC il 49% del software utilizzato nel nostro Paese, oltre 1.209 milioni di euro, è illegale, con evidenti ricadute negative sull’occupazione e sull’Erario.
Per queste ragioni BSA accoglie con favore la proposta dell’Autorità di disciplinare la procedura per la rimozione dei contenuti illeciti diffusi in violazione del diritto d’autore, ritenendo che le misure proposte possano essere una reale risposta bilanciata e utile a far diminuire i tassi di pirateria on-line.
BSA considera l’approccio di base dell’Autorità positivo e bilanciato rispetto ai principi economici, culturali e sociali che animano i dibattiti sulla Rete. Infatti, l’intento ispiratore delle nuove discipline non deve essere quello di colpire direttamente l’utente, bensì quegli operatori che provocano enormi danni alle industrie dei contenuti digitali e all’economia nazionale di conseguenza.

Ma AgCom ancora non ha chiarito le idee. Gli Stati Uniti con la UE stanno mettendo a punto Acta (sull’anti contraffazione) e prendono in esame anche i walled garden come la piattaforma di Apple, cosa che invece viene esclusa dalla proposta AgCom. Inoltre ancora non si sa se la proposta AgCom voglia o meno ricalcare i principi del Digital Millennium Copyright Act (DMCA).

Altroconsumo chiede una sorta di “stress test” per le proposte AgCom in modo che si capisca se le procedure avranno effetto o no sui cyber diritti degli utenti, come il diritto all’accesso alle informazione. “Non tuteliamo i pirati, ma la democrazia” afferma l’associazione.

Fimi ha risposto dicendo di appoggiare in linea di massima la proposta AgCom, ma mettendo l’accento sulle piattaforme legali che potrebbero crescere del 10 per cento all’anno, a partire da un italiano su due che usa Internet.

Scettico dal punto di vista tecnico è AiiP: “Qualsiasi filtro, anche il più sofisticato, resterà sempre aggirabile”. Lo si è visto sia in Egitto sia nel blocco a The Pirate Bay. Il diritto d’autore nell’era del digitale non trova una sintesi fra le diverse posizioni. E nel frattempo per il mercato le perdite si attestano intorno agli 1,3 miliardi di euro all’anno (fonte: Bsa).

© tratto da ITespresso.it

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